






CAVA
UNA MERAVIGLIA DA SCOPRIRE
Posta a 40 chilometri a Sud di Napoli e 8 chilometri a Nord da Salerno, incorniciata da verdeggianti colline a ridosso del mare, Cava de’ tirreni è la “porta verde” della costa d’Amalfi, separata da quest’ultima dai monti Lattari.
Il Pittoresco Borgo centrale è incoronato da più di venti villaggi, un tempo chiamati Casali, adagiati sulle alture. La città conta 60mila abitanti circa.
Il fascino della città risiede nella sua storia millenaria: secondo la tradizione a dare origine alla città della “Cava” sono stati i Tirreni, tribù nomade Etrusca, la cui presenza è documentata da reperti di archeologia custoditi nel Museo della Badia Benedettina e nell'Antiquarium civico. In epoca romana fu luogo rinomato di villeggiatura prescelto dalla nobiltà di Roma. Resti di templi e di ville di epoca romana, appartenenti alla Gens romana dei Metelli, furono ritrovati infatti negli antichi villaggi di Vetranto e S. Cesareo. Altri resti di epoca romana furono rinvenuti in diverse zone del territorio, soprattutto nella zona settentrionale, al confine dell'insediamento romano di Nuceria Alfaterna.



Nei secoli IX-XI fu scelta dai Longobardi, la cui civiltà è tuttora testimoniata da una serie di antiche Torri costruite per il Gioco dei Colombi. Nel 1011 fu fondata l’Abbazia della Santissima Trinità ad opera dell’abate Alferio Pappacarbone, ambasciatore del re di Salerno. Tale monumento è il più visitato e il più affascinante della città, L'Abate San Pietro I (1079-1123) fondò ed edificò nell'XI secolo a ridosso del Cenobio Benedettino il villaggio di Corpo di Cava, protetto da alte mura e bastioni; in pratica il primo insediamento moderno della città di Cava. Il Papa Bonifacio IX, il 7 agosto del 1394, , con una propria bolla, elevò "le terre de la Cava" alla dignità di città. Nacque allora il toponimo la Cava, denominazione che solo dopo l'unità d'Italia, a seguito di un referendum cittadino, fu modificata nell'attuale Cava de' Tirreni.
Inoltre ottenne il raro titolo di “città fedelissima” dalla dinastia aragonese dei Re di Napoli, dovuta alla fedeltà dei cittadini verso il reame Spagnolo nella famosa battaglia di Sarno. Nel XV secolo gli abitanti dei Casali sparsi sulle alture scesero a fondovalle e vi costruirono il borgo, prima detto “Grande”, poi chiamato con il nome della famiglia più importante dell’epoca, gli “Scacciavento”.Ė in questo periodo che fioriscono le tipiche botteghe con portici adibiti all’esposizione della merce e alla contrattazione ( successivamente furono costruite abitazioni ai piani superiori). Nel 1500 Cava conobbe una fase di grande prosperità, diventando una delle prime città più ricche del Regno dopo Napoli, grazie ai suoi mercati, ceramisti, tessitori, ingegneri che operano in tutto il Regno.


A partire del XVII secolo Cava de’ Tirreni fu una tappa obbligata per i viaggiatori europei del Grand Tour attratti dalla costiera Amalfitana e dalle rovine di Paestum, città della Magna Grecia cara a Poseidone. Poiché fino al 1852, non esisteva accesso alla Costiera amalfitana se non a dorso d’asino, Cava assunse il ruolo di “Porta della Costiera”: qui i viaggiatori pernottavano e noleggiavano muli per poi raggiungere Paestum. Tra gli ospiti illustri della città troviamo: Walter Scott e Wolfgang von Goethe. Ma anche Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi rimasero incantati dalle bellezze naturali e architettoniche di questi luoghi.
Molti furono anche gli artisti che soggiornarono a Cava e che immortalarono i suoi ameni paesaggi. Il primo dipinto risale al 1703 ad opera dell’abate Pacichelli e successivamente Philip Hackert, J.W Smith, J. Hakewill, come anche gli interpreti della felice stagione del “paesaggismo napoletano”. A cavallo tra l’800 e il 900 fu la volta dei grandi fotografi come Sommer, Brogi, Alinari.
